Dopo 6 anni di supporto alle piccole medie imprese che vogliono internazionalizzare, devo ammettere di percepire un miglioramento nel modo in cui le aziende comunicano. Una volta le attenzioni dell’imprenditore erano solo sul prodotto e tutto ciò che stava sotto il titolo di comunicazione e marketing era considerato poco importante.
Oggi è cresciuta la sensibilità su queste tematiche. Sia perché muovendosi sui mercati internazionali ci si rende conto di quante belle cose fanno in questo ambito i nostri competitor fuori confine; e una molla scatta. Ma anche perché le giovani generazioni che entrano in azienda hanno più sensibilità in questo ambito.
Oggi vedo siti più dignitosi, anche con il ricorso a foto professionali (che tra l’altro sono anche acquistabili a costi bassissimi sul web), gestione di fanpage su Facebook, cataloghi ben fatti (ora poi che con la stampa digitale se ne possono stampare pochi ed a costi contenuti), presentazioni aziendali in PPT, l’uso di AdWords, ecc.
Sicuramente c’è ancora molto da fare. Spesso questi investimenti nella comunicazione vengono fatti in economia, con una gestione un po’ casalinga. Il ricorso ai professionisti della comunicazione è ancora limitato. Anche se oggi ce ne sono per tutte le tasche. E quindi anche per quelle delle piccole-medie imprese.
Dove a mio parere c’è ancora molta strada da fare è su di un altro versante della comunicazione: quella della lingua straniera parlata. L’inglese. Mentre in ufficio c’è di solito la segretaria che lo sa scrivere. Chi viaggia, parla e presenta l’azienda è di solito l’imprenditore. Anche le giovani generazioni spesso non sono all’altezza.
Skype e Microsoft stanno mettendo a punto Skype_Translator che darà la possibilità agli utenti di connettersi con persone da una parte all’altra del mondo senza che la lingua sia per loro un ostacolo invalicabile. Lo sviluppo tecnologico sembra non avere limiti e probabilmente nel giro di qualche anno i nostri imprenditori potranno contare su questo aiuto. Ma quando si fa una fiera o c’è una trattativa in corso, la lingua parlata è ancora insostituibile !
Quindi, in attesa che la tecnologia faccia il suo corso … open your book !