“Italiani, popolo di eroi, di santi, di poeti, di artisti, di navigatori, di colonizzatori, di trasmigratori…” È la parte rimasta più famosa di un discorso che Benito Mussolini pronunciò nel 1935.
Questi appellativi descrivono ancora bene le nostre piccole medie imprese. I nostri imprenditori sono spesso artisti nel concepire e realizzare i loro prodotti, poeti nel descriverne le caratteristiche ed eroi nella dedizione alla loro impresa. Navigatori perché partono con la loro valigia per conquistare il mondo, spesso con una scarsa conoscenza della lingua inglese.
Sono però convinto che per conquistare il mondo di oggi servano anche altre qualità. Meno riferite all’individuo e più alla squadra.
Mi capita spesso di incontrare aziende che investono importanti risorse per sviluppare un prodotto. Spesso è l’imprenditore che ha l’idea e se ne innamora. Ma fare impresa ragionando con il cuore può essere pericoloso. Spesso si tratta di aziende che sono specializzate nel B2B o che lavoravano come terzisti e vogliono fare il salto nel mercato finale. Credono che il successo di un prodotto dipenda solo dal prodotto stesso. Ignorano tutte le implicazioni di un business e gli investimenti conseguenti.
Alle volte qualcuno ha fortuna. Ma credo si tratti dell’eccezione che conferma la regola. Anche Colombo ha scoperto l’America per caso. Ma di America ce ne è una sola.