Consulente per l’export e temporary export manager. Sono queste le due soluzioni con le quali mi propongo alle piccole imprese. Quando nel 2010 ho iniziato a svolgere questa attività, non avevo molti concorrenti. Il primo incarico l’ho ottenuto facendomi un po’di pubblicità con AdWords e chi ha digitato su Google le parole temporary export manager mi ha trovato subito. Oggi non è più così. L’offerta di professionalità come la mia è aumentata molto. L’ho constatato anche in occasione dei contributi a fondo perduto messi a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico l’anno scorso: ho raccolto un solo incarico rispetto ai 3 di due anni fa. E così è successo anche a molti miei colleghi. Oggi si propongono sul mercato molti liberi professionisti, come me, ma anche società.

La concorrenza fa bene però, perché costringe a riflettere e ad affinare le competenze. Ed è così che ho messo affinato la mia proposta:

• la gran parte delle 50 e più aziende con le quali ho collaborato in questi anni, sono piccole o micro imprese. E’ in questo ambito che mi sono specializzato
• Il metodo di lavoro messo a punto è un giusto mix tra analisi di mercato/elaborazione di una strategia ed un approccio più operativo; le piccole-micro imprese non possono impiegare troppe risorse nella fase pre-vendita (e qualche volta pur avendole, non sempre capiscono questa necessità)
• Infine, mi distinguo dalla maggior parte dei miei colleghi per essere sempre presente un azienda, non lavoro cioè in remoto; credo molto a questo aspetto: è necessario “respirare” l’aria dell’azienda per fare le giuste proposte e non rischiare di fare progetti irrealistici.

Ed è così che è nata anche l’idea di un libro. Un libro nel quale raccontare come lavoro e dare alcuni consigli pratici su come una piccola impresa dovrebbe affrontare il tema dell’export. Il libro è pronto, c’è la casa editrice ed uscirà a settembre 2018. Esportare in 7 mosse è il titolo. L’articolo redazionale uscito oggi sull’inserto Scenari Nord Est del Sole 24 Ore lo presenta.