Dear potential customer.. così iniziava la mail di primo contatto che un’azienda ha inviato prima di una fiera ad una serie di nuovi clienti che avevamo identificato insieme. E’ questo un errore frequente nel primo contatto con un cliente: non mettersi nei suoi panni. Cioè non sottolineare quelli che sono i suoi vantaggi se acquista il nostro prodotto e non i nostri vantaggi.
Per mettersi in questa prospettiva è necessario prima studiare come il cliente si presenta a sua volta: cosa dice nel suo catalogo, come si presenta nel suo sito, sui social, se ha uno slogan, ecc. Capiremo così su quali elementi punta per vendere i suoi prodotti e da ciò trarremo spunto per un primo contatto che faccia leva sui suoi vantaggi se sceglie di acquistare i nostri prodotti. E’ ovvio che una tale attività implica un investimento di tempo. Ma è l’unico modo per avere qualche chance in più di interessare il mio potential customer in un’arena competitiva sempre più affollata.
Certo che è più semplice e più veloce inviare un testo standard a 100 nuovi contatti in CCN (Copia Conoscenza Nascosta). Ma chiediamoci: quando riceviamo queste email impersonali le leggiamo o piuttosto le eliminiamo se non le marchiamo addirittura come spam ?
La strada obbligata oggi è quella di ristabilire un contatto più personale con i nostri clienti e potenziali tali. Email più personalizzate ma anche telefonate. Il telefono sono convinto consenta di effettuare un primo contatto personalizzato. Non sempre è possibile farlo e comunque è un’attività richiede anch’essa molto tempo. Quando però riesce è molto, molto efficace.
Ho parlato di questi temi nel post: Come si prepara una fiera
Sul tema invece di come scrivere un’email più personalizzata vi segnalo il video Perché non rispondono alle tue email ? di M.Montemagno