Incontro spesso piccole-medie imprese – soprattutto nei settori del fashion e dell’arredo – che hanno performato bene fino ad una decina di anni fa, ma che oggi faticano a trovare un loro spazio sul mercato. Cioè da quando la crisi finanziaria, la globalizzazione e internet hanno cambiato il corso della storia economica. Spesso riescono a sopravvivere lavorando come terzisti per altri marchi, con il sogno però sempre vivo di poter vendere (o tornare a vendere) un prodotto a marchio proprio. Non capiscono perché i loro attuali committenti riescano a rivendere i loro prodotti quadruplicando i prezzi; o non si danno pace quando vedono altri prodotti di qualità inferiore venduti a prezzi ingiustificati: se si vendono certe schifezze a prezzi così alti vuoi che io non riesca a vendere i miei prodotti ? La gente non sarà mica stupida !
Io direi che più che stupida la gente è “sommersa” da un mare di proposte; e talvolta poco cosciente di quello che sta comprando o di quello che c’è dietro. Non si era mai verificato nella storia dell’umanità, che avessimo di fronte un’offerta così vasta di prodotti. La concorrenza aumenta sempre più (anche sui mercati maturi) e da ultimo internet ha fatto entrare nelle nostre case il mondo intero.
Tutto ciò provoca uno confusione mentale, ed in questa situazione vince chi ha una visibilità maggiore (o un prezzo imbattibile che va comunque ben comunicato). Visibilità maggiore significa molte cose. Le più importanti: un marchio noto, possibilità di investire in comunicazione, una rete commerciale estesa, fare fiere, ecc. Tutte cose che le piccole-medie imprese non possono ma anche non vogliono fare (o fanno molto poco).
La bontà del prodotto da sola purtroppo non basta più. Mettiamocelo bene in testa ! Dobbiamo avere anche il palcoscenico per poterlo presentare ed una platea numerosa. Altrimenti nessuno ci noterà nonostante il nostro bel prodotto. Steuart Henderson Britt, autore del libro Marketing Management and Administrative Action (1963) ha scritto: fare impresa senza pubblicità è come fare l’occhiolino a una ragazza nel buio. Tu sai cosa stai facendo, ma nessun altro lo sa. Oggi questa affermazione è ancora più vera.