Non sono formule chimiche ma acronimi per discutere se sia ancora attuale un modello di marketing per tanti anni utilizzato: business to business (piuttosto che business to consumers), versus human to human.
Due anni fa Bryan Kramer ha pubblicato un libro dal titolo “There is no more B2B or B2C: It’s Human to Human, #H2H” . Fa notare come il modo di comunicare è diventato col tempo troppo complicato e lontano dalla sensibilità delle persone. Oltre a ciò l’avvento di Internet e poi dei social media ha aperto autostrade della comunicazione a tutte le aziende, grandi e piccole. Basta saperle percorrere.
L’invito è che anche nelle nostre piccole medie imprese che spesso producono semilavorati o che fanno subfornitura, si dia sempre più spazio alla comunicazione digitale; ben fatta. Può portare ad una visibilità che oggi sono in pochi ad immaginare. I pregiudizi da combattere invece sono enormi. La comunicazione in generale è ritenuta poco importante: “ciò che conta è il prodotto; è lì che dobbiamo investire … non abbiamo bisogno di raggiungere centinaia di clienti … i nostri clienti non perdono tempo davanti al computer …”. Vedi anche il mio post di febbraio.
Un’idea potrebbe essere quella di coinvolgere su questi temi le risorse più giovani presenti in azienda (potrebbero anche essere i figli degli imprenditori da poco entrati). Sanno “smanettare”; tutto sta trasferirgli il necessario bagaglio tecnico. Il consiglio però è anche quello di affidarsi comunque a professionisti che aiutino ad elaborare una strategia di comunicazione nel digitale. Non è tutto così facile come sembra; è importante definire bene obiettivi, strumenti e risorse da impegnare. Per non perdere troppo tempo e perdersi in queste intricate autostrade !