E’ stato pubblicato pochi giorni fa lo studio “L’evoluzione del commercio estero per aree e settori” elaborato da Prometeia ed ICE. Il pdf dell’intera ricerca è scaricabile dal sito ICE.
Si tratta di uno strumento utilissimo soprattutto per le imprese che stanno elaborando strategie di sviluppo sui mercati internazionali. Si analizzano le prospettive di sviluppo delle varie aree geografiche e si entra nel dettaglio dei vari comparti merceologici. Uno strumento dunque utile nella fase di analisi inziale che ogni azienda dovrebbe prevedere prima di “prendere la valigia e partire”.
La lettura porta a fare alcune riflessioni:
1) Ci sono buoni motivi per essere ottimisti. Dopo il rallentamento del 2011-2012, il biennio successivo è previsto più dinamico
2) Molti mercati offriranno opportunità anche per i settori del manifatturiero tradizionale
3) Sarà importante adattare i prodotti sia ai vari mercati che a certi trend che si vanno consolidando (per esempio l’invecchiamento della popolazione)
4) Le direttrici delle nostre esportazioni sono ancora troppo concentrate sui mercati tradizionali (Germania, Francia, ecc.) che rappresentano purtroppo le zone che stanno crescendo meno.
Lo studio conclude: “…la debolezza della domanda interna rende il canale estero un percorso obbligato e probabilmente sarà su di esso che si misurerà la capacità di resistenza del sistema industriale. Un banco di prova certamente difficile visto il moltiplicarsi degli operatori e della complessità nell’internazionalizzazione, ma fonte di grandi opportunità, dati anche gli ordini di grandezza in gioco. Per tornare ai classici: per aspera ad astra” (attraverso le difficoltà si raggiungono le stelle)